Adozioni Internazionali


di www.anpas.org

Firenze, 26 settembre 2007 Egregi Signori, ricevo la Vostra mail dalla quale apprendo il malessere accusato dopo aver letto la presentazione del libro “Macelleria delle Indie” sulle adozioni in Nepal e i commenti che si sono susseguiti sul blog del settimanale “l’Espresso”. Innanzi tutto mi preme comunicarVi che una presa di posizione pubblica di A.N.P.AS. non può trovare accoglimento in quanto la nostra associazione è Ente autorizzato che lavora nel campo delle adozioni internazionali su espressa delega del Governo italiano e pertanto con regole stabilite e condivise. Le relazioni internazionali rivestono carattere di estrema delicatezza e come tali, debbono essere intrattenute dalle Istituzioni diplomatiche a ciò preposte e regolamentate dal Diritto Internazionale. Le azioni illegali nei confronti di minori purtroppo, pare esistano in diverse parti del mondo, le denunce non sono nuove a questi fatti, partendo dal commercio illegali di organi, alla pedofilia e così via, ma non si deve fare di tutta l’erba un fascio. Nel caso specifico, mi preme evidenziarVi come la mia prima missione in Nepal sia stata particolarmente difficile; ho trascorso parecchio tempo con il personale dell’UNICEF a Kathmandu, visionando le ricerche fatte e le segnalazioni pervenute a questa organizzazione circa l’abbandono “forzato” di minori, ciò mi ha preoccupato e non poco, tant’è che l’organizzazione con la quale A.N.PAS. aveva intrattenuto rapporti da tempo per la pianificazione di progetti di cooperazione è stata da me “licenziata” in quanto non in grado di fornire tutte le garanzie atte a tutelare eventuali irregolarità nei confronti del percorso adottivo. L’A.N.P.AS. lavora con un solo istituto, regolarmente autorizzato e il nostro attuale referente, con il quale intratteniamo quotidiani rapporti è stato da me personalmente scelto, perché ci ha sempre garantito, anche per la propria preparazione professionale, la trasparenza necessaria e la lealtà nei rapporti intercorrenti. Inoltre, in occasione della richiesta di autorizzazione ad operare nelle adozioni internazionali con il Nepal, il nostro referente è stato autorizzato dalla Commissione Adozioni Internazionali dopo attenta verifica da parte delle Autorità Consolari competenti. L’A.N.P.AS. è la più grande associazione di volontariato d’Italia, conta su centomila volontari e su 700.000 soci, nel 2004 ha compiuto cento anni. L’impegno rivolto alle adozioni internazionali non è attività prevalente, bensì attività correlata alla cooperazione e alla tutela dei più deboli e come Organizzazione complessa, non dovendo “vivere” sulle adozioni internazionali, non rischierebbe mai la propria reputazione seguendo in modo distratto le connesse attività. Credo che le coppie che stanno vivendo questo difficile momento con il Nepal possano tranquillamente rimanere serene, con la fiducia che A.N.P.AS. porrà tutta l’attenzione necessaria per garantire la protezione di tutti quei bambini che aspettano una famiglia. Con i migliori saluti. Luigi Negroni Direzione Nazionale A.N.P.AS. Responsabile Cooperazione e Adozioni Internazionali

Pubblicata il 29/9/2007
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