Volontari CRI: ribellatevi!


di Fausto Casini Presidente nazionale ANPAS.

Scusate lo sfogo ma questa volta la misura è stata passata: La C.R.I. non può essere considerata, e proprio nell’anno in corso una sentenza del Consiglio di stato ha definito chiaramente il perché e le motivazioni, associazione di volontariato ai sensi della iscrizione ai registri della legge 266/91; questo deriva proprio dalla sua natura di Ente di diritto pubblico: Ma cosa comporta questa situazione se non una condizione di vantaggio sui territori? Innanzi tutto i comitati C.R.I. sono sempre meno in difficoltà per quanto riguarda le convenzioni per l’affidamento dei servizi sanitari, inoltre godono di canali privilegiati in tutte le forme di comunicazione nazionale e per quanto riguarda la possibilità di essere visibili e rappresentati in molti tavoli che contano. Non basta questo! Ogni hanno cospicui finanziamenti nella Finanziaria dello stato assorbono gli importanti costi strutturali che per le altre organizzazioni sono sostenuti in autotassazione. Nell’ultima modifica dello statuto avete cercato di liberarvi e di dare voce ai volontari con forme di democrazia interna nella nomina dei vostri quadri dirigenti e vi è stato concesso senza che vi fossero tolti molti dei privilegi che avete rispetto a chi sceglie, in forza di una azione di cittadinanza attiva di impegnarsi come voi con gli stessi standard formativi e nel rispetto delle regole, di operare nel soccorso, nel trasporto sanitario nella protezione civile. Nell’ultima legge finanziaria dello stato in forza della mobilitazione degli operatori precari che operano nella vostra organizzazione è stato inserito un articolo che permette l’assunzione anche fuori dai tetti di spesa del vostro personale precario all’interno della aziende sanitarie pubbliche; interrogatevi! Perché a fronte di parità di situazione con altri soggetti che svolgono le stesse vostre attività e alle stesse condizioni sui territori voi eravate in questa situazione e gli altri no? La norma in Finanziaria non fa male alle associazioni che rappresento… fa male allo Stato tanto più se si pensa che in alcuni casi questo diventa l’unico modo per entrare nell’ambito del lavoro pubblico così bramato in Italia. Certo è stato più abile chi è riuscito a impietosire con la parola “difesa del precariato” qualche partito impreparato rispetto a chi ha costruito situazioni di disagio organizzativo; ma dove vogliamo che vada la Croce Rossa? Io ho fiducia nei volontari anche se hanno scelto un’organizzazione diversa dalla mia, ma non è che poi dopo aver favorito queste logiche lobbistiche di bassa macelleria vi si costringerà a ricadere nella situazione di commissariamento come spesso è accaduto negli ultimi anni? Quando un’organizzazione con la potenza mediatica e logistica come la Croce Rossa si abbassa a questi metodi è ovvio che poi non prevarranno le logiche di meritocrazia ma le logiche della vicinanza e dei collateralismi ma si sa; queste dinamiche non fanno bene all’efficienza e all’efficacia! Il tentativo di ricostruire con l’articolo 49 ter del decreto mille proroghe che andrà al senato mercoledì e l’ennesimo atto di un azione in cui nella logica del “fine giustifica i mezzi” si cerca di ottenere privilegi contro legge; in pratica si costruirà un conflitto fra una norma di rango superiore come la 266/91 e un decreto di natura finanziaria ripristinando un conflitto di applicazione che porterà confusione; il motivo? Drenare ancora risorse economiche! Bene siccome gli articoli come questo ci sono perché qualcuno li chiede la responsabilità ricadrà sulla vostro organizzazione!!! Per questo il titolo “ribellatevi”! Rimanere in questa situazione e assecondare operazioni come quella Siciliana che è stata più volte messa sotto verifica dalla corte dei conti e che rappresenta una falla nel sistema potrà forse farvi avere nell’immediato qualche privilegio ma vi condannerà ad un nanismo rispetto a due dei valori fondanti della vostra organizzazione che sono la rappresentanza e la tutela dei più deboli e la neutralità! Uscito sul settimanale “VITA” del 1-7 Marzo 2008

Pubblicata il 3/3/2008
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